Anche se i fenomeni cromatici sono stati da sempre soggetti di studio, la
prima teoria sulla loro natura fu enunciata nel 1672 dallo scienziato inglese Isaac Newton. Infatti egli fu il primo a dedurre che la luce, apparentemente bianca, fosse l'insieme di più colori riflessi.
Negli anni seguenti sorsero molte tesi su questo argomento e quella più rilevante venne elaborata all'inizio del XIX
secolo da Wolfgang Goethe. Questa teoria ebbe un ruolo opposto rispetto alla teoria di Newton, infatti Goethe era convinto che un fenomeno emotivamente travolgente (come quello dei colori) non potesse essere descritto attraverso teorie scientifiche, egli appunto mostrò come i colori possano influenzare la percezione delle cose. Questa visione filosofica gli attribuì un importante successo nel mondo dell'arte.
La teoria dei colori di Goethe |
A tal proposito risulta interessante andare ad osservare il cerchio cromatico di Goethe in cui vengono associati i colori alle emozioni.
Cerchio cromatico di Goethe |
"il colore è la percezione visiva generata dai segnali nervosi che i fotorecettori della retina inviano al cervello quando assorbono le radiazioni elettromagnetiche di determinate lunghezze d'onda e intensità nel cosiddetto spettro visibile o luce.
Se consideriamo il giallo possiamo dire che esso fa parte dei colori primari pittorici assieme al blu e al rosso i quali formano la sintesi sottrattiva perchè tolgono luce a luce. In particolare la percezione del colore giallo riguarda lunghezze d'onda che vanno da 561 a 580 nm.
In definitiva esso è il colore più luminoso dello spettro, infatti è quello che cattura maggiore attenzione rispetto a tutti gli altri colori."
Fonte: Wikipedia
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